Sunday, December 17, 2006

Il mondo in una stanza




    Il mio amico Tracky ha un bar. Un minuscolo bar.
    Se qualcuno volesse fare il pignolo direbbe che è un corridoio lungo e stretto con un bancone e delle panche. Però nessuno di quelli che si trovano a passare di lì (o a incastrarsi da quelle parti) lo ha mai pensato.
    Il bar di Tracky è un mondo: oltre la porta spazio temporale al di sotto dell’insegna (alcuni lo chiamano ingresso, ma sarebbe diminutivo) trovi quello di cui hai bisogno: una faccia amica, il cocktail giusto al momento giusto, patatine (quelle piccanti che ti annientano la lingua e ti permettono, nei momenti di magra, di nutrirti di carton gesso convincendoti che è filetto di manzo di scottona). Si fanno discorsi stupidi, ma illuminati. Seri, ma mai scontati. Trovi sempre qualcuno pronto a prenderti per il culo (è gratis, come il canone rai… scusate, mi dicono dalla regia che il canone rai non è gratis) o a consolarti quando sei di buon umore.
    Tracky ti cura i malanni a suon di battute, e quando sei colto da “perdita di senso” ti regala un buon mal di testa alcolico per farti dimenticare il psicologico e impattare con il terreno.
Tanto lì c’è sempre qualcuno che ti raccoglie e rincolla i pezzi, ma in modo più creativo.

2 comments:

Anonymous said...

Evviva! Una Norma nella blogosfera!

Adesso ci manca solo il blog di V.
Ci siamo capite. Son cazzi.

Norma Manhattan said...

Io non butto mai via niente... nemmeno i nomi :-))