Sunday, January 28, 2007

Polvere di inconsistenza



      Bar di Tracky.
      Lex, al terzo martini parla all’oliva
      (mentalmente)

      Se non trovi il modo di definire una cosa, quella esiste?
Io non posso spiegare il mio lavoro. Quindi, formalmente, io non-lavoro.
      A essere fiscale prendo uno stipendio, ma volendo essere realista il mio stipendio è inconsistente. È talmente esiguo che, quando arriva in banca, il saldo cambia soltanto nei decimali, quelli dopo la virgola.
      Non lavorare mi annoia da morire. Per passare il tempo mi immagino di avere un lavoro, un ufficio con tanta carta e delle belle penne a sfera. E per associazione penso al signor Birò, alla radiazione cosmica di fondo, all’Lsd…
      Nel mio non ufficio ci sono i non-colleghi. Anche loro non sanno cosa fanno, perciò non esistono. Ma le cose che non ci sono possono fare danni lo stesso. Quand’ero piccola avevo paura del mostro chiuso nell’armadio, Crot. Di giorno ero certa della sua inesistenza, di notte diventavo un poco più scettica. E anche se Crot non abitava davvero tra i miei vestiti, io me la facevo sotto sul serio. I non-colleghi, mi spaventano perché fingono di esserci e parlano guardandosi negli occhi.
      Anche il mio capo esiste, ma lui non combina mai niente ed è per questo che il nulla non lo inghiotte. Sono un'ingenua e spero che un giorno si distragga e si metta a lavorare. Un non-capo non può licenziarti.
      Sul mio vice nutro diverse perplessità. All’apparenza sembra un incrocio tra un hobbit e un gremlin. Lui finge di lavorare, perciò un po’ esiste e un po’ no. Nella prima intermittenza ho la certezza che sia un Hob-greml-it. Nella seconda mi stupisco di come uno che non-è possa essere tanto brutto.
      Quando provo a spiegare a Qualcuno quello che non-faccio Qualcuno viene inghiottito, ruminato e poi vomitato dal nulla cosmico. Il niente è una lavatrice che ti centrifuga insieme con pezzi di vetro.

      Tracky osserva Lex con lo sguardo perso nel vuoto e gli scappa da ridere.
      Lex scolla gli occhi dal vuoto e fissa l’oliva. Afferra lo stuzzicadenti e cannibalizza la sua interlocutrice.
      Tracky: “A che pensi?”
      Lex: “Oh, niente, il lavoro…”

2 comments:

Anonymous said...

Tristezza... che lavoro fa Lex? Temo sia lo stesso che faccio io... Ciauz
Fra

Norma Manhattan said...

Dunque, se anche tu fai un lavoro molto ma molto noioso. Se anche tu vedi i millisecondi scorrere, lentamente, di fronte ai tuoi occhi, se non hai nessuna soddisfazione o speranza per il domani... Congratulazioni! Fai lo stesso lavoro di Lex! :-))