Questione di feeling # 1
      Venerdì sera. Pub, squallido, reso ancora più triste dalla mancanza di fumo di sigaretta e dall’abbondanza di uomini che in assenza di nebbia sembrano quello che sono. Tristi, sbronzi o quantomeno annebbiati.
      Meditazioni di Zot, di fronte a una media chiara
      Amore...
      Non le ho mai capite, le donne intendo. Ho smesso di provarci più o meno quando avevo dieci anni. Mia madre se ne stava tutto il giorno davanti al televisore. Marilena, Fuego, Los dolores… stirava e piangeva per quelle tizie dai nomi improbabili tradite e abbandonate. Poi papà entrava in casa e lei lo trattava come se fosse stato lui a mettere incinta e a mollare Marilena. Ed erano dolores…
      Le donne sono fatte di un magma di elementi incomprensibili, è come se qualcuno avesse aperto il loro cervello e avesse infilato tutto alla rinfusa. Così quando lavorano si incasinano con i sentimenti e quando fanno sesso pensano a quello che dovranno dire al capo. Stanno con te e si domandano che cazzo faranno tra dieci anni. E tu magari tra dieci anni sarai crepato.
      Ed eccolo, il morto. L’imbecille indefesso che non ha mai capito un tubo. Di fronte a me ci sono cocci di un essere umano che disgraziatamente la natura mi ha dato come fratello.
      Otto mesi fa, secondo più secondo meno, si è trombato la mia donna. Se l’è fatta e l’ha messa incinta. Poi le ha pure dato una casa. La sua.
      Diciamo che è un perfezionista, un pignolo della cazzata. Quando la fa raggiunge vette di assoluto.
      Piange. Il poveretto sta sgocciolando nella sua birra, si sta liquefacendo nella schiuma.
      Io non mi scompongo. Come potrei? La mia ex è una puttana, si è fatta il risultato scadente dello sperma di mio padre, è gravida e io sarò lo zio di un errore genetico.
      Comunque l’ho perdonata, ho fatto pari con i sogni. Tutte le notti, per mesi, andavo da lei e la crivellavo di colpi. Poi la spolpavo e giocavo a shangai con le sue tibie. Per finire, sorseggiando ottimo whisky torbato, giocavo a tre sette col morto.
      Oggi non sono più arrabbiato. Stupito più che altro. Quando mio fratello mi ha chiamato mi pareva strano. Aveva la tipica voce solenne di quelli che l’hanno presa in quel posto e allora tu, che sei uno saggio, li devi perdonare perché la vita li ha già puniti abbastanza.
      È stato piantato da quella che ormai è la nostra ex. L’impunita lo ha pure mollato senza casa.
      Comunque è una creatura sorprendente. È entrata in una specie di setta, una roba che si chiama Asexuality, inventata da un certo David Qualche-cosa, che a mio parere è meno che normodotato e probabilmente impotente.
      Per farla breve, non fanno sesso.
      Che una zoccola, gravida, fedifraga e in un certo qual modo incestuosa, promulghi l’astensionismo è roba da fantascienza.
      La marziana l’ha piantato accusandolo di non rispettare le sue scelte di donna innovativa e sublimata. Che cazzo voglia dire non lo so.
      L’incredibile è che non sarò zio. Il bambino non è del poveretto, non è di mio fratello, almeno questo è quello che sostiene lei. Dice che è il dono di uno che le ha fatto visita, l’ha illuminata con parole rivelatrici e poi le ha illustrato il cammino.
      Era di certo il tecnico dell’Aem, sopraggiunto tempestivo per la lettura del contatore, che ha finito per accontentarla sopra la pila dei vecchi Tuttocittà.